Temakinho passa a Cigierre. Ma non era in vendita ?
Come un fulmine a ciel sereno arriva la notizia del passaggio sotto il controllo del gruppo guidato da Marco di Giusto della nota catena di ristoranti di cucina nippo-brasiliana Temakinho. fondata nel 2013 dai tre imprenditori Linda Maroli, Santo Bellistri e Francesco Marconi, che è anche amministratore delegato.
Grazie all’ingresso di Cigierre, Temakinho proseguirà nel piano di sviluppo, che porterà all’apertura di nuovi ristoranti, con un focus su Italia, Spagna, Regno Unito e Francia. Attualmente, Temakinho può contare su 10 ristoranti, a Milano, Roma, Londra, Ibiza e Formentera.
A Cigierre – Compagnia Generale Ristorazione, società friulana controllata dal fondo inglese BC Partners fanno capo oltre 180 ristoranti. Oltre a Old Wild West ci sono i brand Wiener Haus, Pizzikotto, Shi’s e America Graffiti. L’anno scorso la holding ha fatturato circa 140 milioni di euro con una stima, riferita al prossimo esercizio di un ebitda pari a circa 80 milioni.
Da tempo in vendita (le prime voci iniziarono a circolare a Giugno 2018) settimana scorsa sarebbero state presentate le offerte di acquisto vincolanti dagli investitori interessati all’acquisto all’operatore di private equity BC Partners, che ha acquistato Cigierre nel 2016 per circa 300 milioni. Secondo voci di stampa le offerte pervenute sarebbero ben superiori rispetto ai 700 milioni di euro inizialmente attesi dal venditore.
Ad affiancare BC Partners sono Rothschild e Jp Morgan.
Sorprende quindi questa mossa che sembra sparigliare le carte di un buyout che veniva praticamente dato per concluso.
Il retail come lavoro, oggi, nato da una passione che arriva da lontano. Una drogheria della vecchia Milano, dagli alti scaffali in legno ed una coppia di anziani gestori che di ogni cliente conoscevano il nome, il cognome e da quanti giorni non li visitavano.
Un bambino che passava ore come ospite tra i profumi di cioccolato in blocchi immersi in imponenti barattoli di vetro e le confezioni in esposizione di talco Roberts.
Una campanella in ottone ed un avviso sonoro ad ogni ingresso che ricordavano di una opportunità da cogliere ed una pedana retrobanco in legno da calpestare.
In fondo nulla si estingue, cambiano solo i materiali …
Oggi mi occupo di consulenza e sviluppo format per diversi operatori retail (con una specializzazione sul Food Retail) e Real Estate Commerciale. Rivolgo i miei servizi ad aziende e manager che vogliano sviluppare la propria rete in Italia e sui mercati esteri, con la puntigliosità da chi ha maturato una esperienza importante in ambito industriale: dove la programmazione è il fulcro su cui basare la crescita di un progetto e l’attenzione ai dettagli non è un accessorio da banco.
Da ormai diversi promuovo l’ibridazione tra fisico e digitale, sia in ambito progettuale ed architettonico che nella proposta di avvicinamento ed interazione con gli utenti ed appassionati dei brand.