Zara: e-commerce a quota +30% e cresce il fatturato consolidato
Inditex , la holding di Zara, Massimo Dutti e Pull & Bear, ha visto aumentare sia il fatturato che i profitti nel 2018, con l’aumento delle vendite online e gli investimenti in tecnologia.
La crescita è sensibile malgrado i profitti siano erosi da un Euro forte che penalizza nella conversione della valuta.
Il fatturato dell’intero anno del Gruppo Inditex (dal 1 ° febbraio 2018 al 31 gennaio 2019) è salito del 3% a 26,14 miliardi di euro, una crescita che sarebbe stata del 7% escludendo gli effetti negativi di un euro forte come al cambio attuale. Su una base comparabile, il fatturato è aumentato del 4%. Tutte le regioni e tutti brand del gruppo spagnolo hanno visto un’evoluzione positiva: il profitto è salito del 2% (ma sarebbe stato sei volte superiore alle fluttuazioni del tasso di cambio).
La parte del leone l’ha fatta l’e-commerce, il cui fatturato è salito del 27% a 3,2 miliardi di euro raggiungendo un 12% sulle vendite totali. Nei mercati in cui il gruppo è attivo sia online che offline, la quota media delle vendite online è salita al 14%. Il 2018 è stato un anno importante per il business online di Inditex, poiché è stato lanciato in 108 nuovi mercati per raggiungere un totale di 202.
Il CEO Pablo Isla ritiene che i risultati positivi siano una ricompensa per la chiara strategia con cui il gruppo si propone di offrire ai suoi clienti una piattaforma di moda integrata, sia online che offline che non dia la percezione al consumatore di una frattura tra i due canali di acquisto. Mentre la proposta di sviluppo dei negozi fisici si espande con una delineata attenzione ai luoghi tradizionali d’acquisto in grado di intercettare il consumatore offline, l’altra investe in logistica e tecnologia.
Come conseguenza dell’allineamento dei diversi canali la decisione del management su ZARA HOME è stata presa, ed è la chiusura dei negozi stand alone. Contestualmente crescono di un 50 % le superfici dedicate al marchio ZARA tradizionale che ingloberà ZARA HOME al suo interno sotto forma di corner dedicati.
Il retail come lavoro, oggi, nato da una passione che arriva da lontano. Una drogheria della vecchia Milano, dagli alti scaffali in legno ed una coppia di anziani gestori che di ogni cliente conoscevano il nome, il cognome e da quanti giorni non li visitavano.
Un bambino che passava ore come ospite tra i profumi di cioccolato in blocchi immersi in imponenti barattoli di vetro e le confezioni in esposizione di talco Roberts.
Una campanella in ottone ed un avviso sonoro ad ogni ingresso che ricordavano di una opportunità da cogliere ed una pedana retrobanco in legno da calpestare.
In fondo nulla si estingue, cambiano solo i materiali …
Oggi mi occupo di consulenza e sviluppo format per diversi operatori retail (con una specializzazione sul Food Retail) e Real Estate Commerciale. Rivolgo i miei servizi ad aziende e manager che vogliano sviluppare la propria rete in Italia e sui mercati esteri, con la puntigliosità da chi ha maturato una esperienza importante in ambito industriale: dove la programmazione è il fulcro su cui basare la crescita di un progetto e l’attenzione ai dettagli non è un accessorio da banco.
Da ormai diversi promuovo l’ibridazione tra fisico e digitale, sia in ambito progettuale ed architettonico che nella proposta di avvicinamento ed interazione con gli utenti ed appassionati dei brand.
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