L’embargo verso la Russia: un freno per lo sviluppo della ristorazione italiana?
Dopo due anni assi duri l’economia russa è ripartita e con essa il nostro export. L’Italia conferma il proprio importante ruolo tra i Paesi fornitori della Federazione Russa nel settore agroalimentare: nei primi sette mesi del 2017 a livello generale ci siamo qualificati al 9° posto con un incremento del nostro export del 28,2%, con ottime performance per vini, caffè torrefatto e pasta (1° posto), olio d’oliva (2° posto) e prodotti da forno (3° posto). Lo sottolinea oggi l’Istituto per il commercio estero dalla sua sede moscovita.
Nei primi 8 mesi del 2017 l’agroalimentare italiano è cresciuto del 30%, mentre il vino segna un +45% in valore (138 milioni di euro), trainato dagli spumanti, secondo i dati comunicati dall’Ufficio Ice di Mosca.
Le performance riportate nel primo trimestre 2017 segnano nel comparto agroalimentare Made in Italy verso Mosca una crescita del 45% (su base annua) superando i 100 milioni di Euro e riavvicinandosi ai valori pre-embargo. Ciò è stato dovuto alla dinamicità che caratterizza le imprese agricole e alimentari italiane , che senza scoraggiarsi hanno puntato su quei prodotti esclusi dall’embargo.
Ecco che le spedizioni di olio d’oliva nei primi due mesi del 2017 sono aumentate del 107% annuo, così come le vendite di vino hanno superato gli 11,5 milioni di Euro, con una crescita tendenziale del 75%, secondi i dati del maggio scorso.
L’embargo alimentare è comunque in vigore fino a tutto il 31 dicembre 2018. Il divieto, lo ricordiamo, include carne, pesce, frutta, verdura e latticini.
Il retail come lavoro, oggi, nato da una passione che arriva da lontano. Una drogheria della vecchia Milano, dagli alti scaffali in legno ed una coppia di anziani gestori che di ogni cliente conoscevano il nome, il cognome e da quanti giorni non li visitavano.
Un bambino che passava ore come ospite tra i profumi di cioccolato in blocchi immersi in imponenti barattoli di vetro e le confezioni in esposizione di talco Roberts.
Una campanella in ottone ed un avviso sonoro ad ogni ingresso che ricordavano di una opportunità da cogliere ed una pedana retrobanco in legno da calpestare.
In fondo nulla si estingue, cambiano solo i materiali …
Oggi mi occupo di consulenza e sviluppo format per diversi operatori retail (con una specializzazione sul Food Retail) e Real Estate Commerciale. Rivolgo i miei servizi ad aziende e manager che vogliano sviluppare la propria rete in Italia e sui mercati esteri, con la puntigliosità da chi ha maturato una esperienza importante in ambito industriale: dove la programmazione è il fulcro su cui basare la crescita di un progetto e l’attenzione ai dettagli non è un accessorio da banco.
Da ormai diversi promuovo l’ibridazione tra fisico e digitale, sia in ambito progettuale ed architettonico che nella proposta di avvicinamento ed interazione con gli utenti ed appassionati dei brand.
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