Il negozio fisico non muore, si trasforma. La lezione USA.

Secondo una recente ricerca IHL, i dettaglianti nord americani apriranno 12.663 negozi e chiuderanno 8.828 negozi nel 2018, con un aumento netto di 3.835 negozi. Il rapporto ha rilevato che una manciata di retailer – 16 aziende – rappresentavano il 66% del numero totale di chiusure di negozi. Per i ristoranti, 16 aziende rappresentavano il 74% di tutte le chiusure nette.
Il rapporto IHL “Vendita radicale di trasformazione / opportunità reali” analizza 1.485 catene di vendita al dettaglio con 50 o più sedi. Ha scoperto che anche se la vendita al dettaglio fisica prospera sta cambiando drasticamente.
Secondo la ricerca, negozi di alimentari, farmacie, supermercati e piccoli supermercati di prossimità hanno già effettuato 2.684 nuove aperture nel 2018. L’aumento in prospettiva appare nettamente superiore ai 3.155 nuovi negozi di tutto il 2017.
Ma i grandi magazzini, i ”soft good” specializzati (abbigliamento, scarpe) e i negozi specializzati (fai-da-te, elettronica, articoli sportivi, libri, mobili) segnano un passaggio negativo di 682 negozi in chiusura nei primi mesi del 2018 che seguono le 2.557 chiusure nette nel 2017.
Il rapporto ha descritto la crescente influenza di Amazon, rilevando che il 55% dei consumatori sono ora membri di Amazon Prime. Per competere nel mercato in evoluzione di oggi, i retailer ”fisici” devono investire nella formazione del personale, nella tecnologia e nell’atmosfera percepibile nei loro loro negozi.
Oltre a migliorare l’esperienza, i negozi devono operare una trasformazione nella gestione delle scorte di magazzino e nella gestione dell’assortimento. Fino al 24% delle vendite di Amazon può essere attribuito a clienti che per prima cosa hanno cercato di acquistare il prodotto in un negozio fisico, ma lo hanno trovato esaurito, secondo IHL.

Il retail come lavoro, oggi, nato da una passione che arriva da lontano. Una drogheria della vecchia Milano, dagli alti scaffali in legno ed una coppia di anziani gestori che di ogni cliente conoscevano il nome, il cognome e da quanti giorni non li visitavano.
Un bambino che passava ore come ospite tra i profumi di cioccolato in blocchi immersi in imponenti barattoli di vetro e le confezioni in esposizione di talco Roberts.
Una campanella in ottone ed un avviso sonoro ad ogni ingresso che ricordavano di una opportunità da cogliere ed una pedana retrobanco in legno da calpestare.
In fondo nulla si estingue, cambiano solo i materiali …
Oggi mi occupo di consulenza e sviluppo format per diversi operatori retail (con una specializzazione sul Food Retail) e Real Estate Commerciale. Rivolgo i miei servizi ad aziende e manager che vogliano sviluppare la propria rete in Italia e sui mercati esteri, con la puntigliosità da chi ha maturato una esperienza importante in ambito industriale: dove la programmazione è il fulcro su cui basare la crescita di un progetto e l’attenzione ai dettagli non è un accessorio da banco.
Da ormai diversi promuovo l’ibridazione tra fisico e digitale, sia in ambito progettuale ed architettonico che nella proposta di avvicinamento ed interazione con gli utenti ed appassionati dei brand.