Il buco nero dei #darkstore .
#Gorillas il primo a tirare il freno a mano: auf wiedersehn Italien!
Ne parliamo da anni, ma durante la #pandemia la speculazione, la necessità di molti professionisti di riciclarsi nel #foodtech approfittando delle lacune nelle competenze di molte aziende o investitori ha indotto l’affermarsi di una realtà distopica nel settore della #distribuzione e del #retail nelle sue diverse declinazioni, ove l’unica possibile strada per l’affermazione passava per la completa digitalizzazione delle relazioni.
La fuga dall’oblio (o speranza), di operatori del #grocery o del #foodservice in un #mercato alternativo, nel quale trovare un proprio posizionamento a basso investimento; valutazioni sommarie, emotive il più delle volte.
Mettiamoci l’effetto gregge, e la ruota si chiude.
#Gorrillas (è sulla bocca di tutti da ieri) ha la lingua di fuori.
Dopo 5 round di investimento da parte di 21 investitori, per un totale di 1,3 Miliardi di $, tra cui Delivery Hero, Alanda Capital Management Limited, FoodLabs, Tencent, DST Global ed un aggressivo piano di sviluppo nelle principali città europee, ha deciso di focalizzarsi sui mercati a maggior resa economica o la cui crescita appare sostenibile.
320 i posti di lavoro tagliati, alla data odierna, previsto anche un drastico ridimensionamento degli investimenti in diversi mercati tra cui #italia , #Spagna, #Danimarca e #Belgio.
Focus sul raggiungimento della redditività nei suoi cinque mercati chiave – Germania, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi e Stati Uniti – dove la startup vede un enorme potenziale nel prossimo futuro.
Oltre il 90% delle entrate dell’azienda proviene da questi mercati, afferma #gorillas .
La #startup tedesca paga le scarse performance del mercato, ma anche la aggressività dei concorrenti: a maggio 2022, Getir è stata scaricata dagli app store 1,5 milioni di volte, a livello globale, rispetto a #Gorillas che ne ha registrati ‘solo’ 320.000.
E’ quindi, quello dei #DarkStore un modello non sostenibile ?
Sbagliato, è assolutamente win-win per tutti gli #stakholder in causa; ma come tutti i modelli di business deve adattarsi al contesto nel quale viene calato, conoscendone le dinamiche e, pur mantenendo la propria caratteristica #disruptive, deve essere capace di costruire sostenibilità a lungo termine.
Come per il #fooddelivery, ci sono mercati per i quali l’innovazione passa dal miglioramento delle soluzioni esistenti, non dalla demolizione di esse.
#innovazione #food #grocey
Il retail come lavoro, oggi, nato da una passione che arriva da lontano. Una drogheria della vecchia Milano, dagli alti scaffali in legno ed una coppia di anziani gestori che di ogni cliente conoscevano il nome, il cognome e da quanti giorni non li visitavano.
Un bambino che passava ore come ospite tra i profumi di cioccolato in blocchi immersi in imponenti barattoli di vetro e le confezioni in esposizione di talco Roberts.
Una campanella in ottone ed un avviso sonoro ad ogni ingresso che ricordavano di una opportunità da cogliere ed una pedana retrobanco in legno da calpestare.
In fondo nulla si estingue, cambiano solo i materiali …
Oggi mi occupo di consulenza e sviluppo format per diversi operatori retail (con una specializzazione sul Food Retail) e Real Estate Commerciale. Rivolgo i miei servizi ad aziende e manager che vogliano sviluppare la propria rete in Italia e sui mercati esteri, con la puntigliosità da chi ha maturato una esperienza importante in ambito industriale: dove la programmazione è il fulcro su cui basare la crescita di un progetto e l’attenzione ai dettagli non è un accessorio da banco.
Da ormai diversi promuovo l’ibridazione tra fisico e digitale, sia in ambito progettuale ed architettonico che nella proposta di avvicinamento ed interazione con gli utenti ed appassionati dei brand.