Il #FastDelivery è in crisi: i modelli di business troppo aggressivi non piacciono più agli investitori

Hey, non è solo il #Gorillas ad avere la lingua di fuori!

E’ indubbio che l’attuale clima macroeconomico sia diventato incredibilmente impegnativo, con pochissima visibilità su quando le cose miglioreranno, specialmente nel settore dei beni di consumo. Questa incertezza sta vedendo gli investitori, i #VentureCapital, ridurre considerevolmente la propensione al rischio, favorendo la redditività rispetto alla crescita, e le aziende di #fastdelivery #food e #nonfood ad oggi appaiono vivere e morire in base alla quantità di capitale che sono in grado di raccogliere: continuamente.

Dopo il comunicato delle #startup tedesca #Gorillas dei giorni scorsi ( link qui al mio articolo) , di un ridimensionamento dello sviluppo in aree poco performanti con conseguente riduzione del personale e della distribuzione, saranno 5.000 i posti di lavoro tagliati da #Getir, la piattaforma di #Festdelivery #darkstore nata in Turchia che ha raccolto un totale di $ 1,8 miliardi di finanziamenti in 7 round, a partire dal 2017 e che ha tra gli investitori Sequoia Capital e Tiger Global management.

A tanto ammonta il 14% sul totale della forza lavoro della startup valutata 12 miliardi di dollari, operante su 9 paesi, tra cui l’Italia.

Oltre al personale, la società prevede di ridurre, conseguentemente, gran parte della propria espansione, soprattutto quella necessitante di maggiori investimenti anche in termini di marketing e promozioni. Tutto ciò rappresenta una brusca frenata per una società che ha raccolto $ 768 milioni con una valutazione di $ 11,8 miliardi solo due mesi fa.

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Non se la passa meglio #Zapp , altra startup operante nel Regno Unito che starebbe valutando la possibilità di licenziare fino al 10% del personale, subordinando la decisione a dei negoziati sindacali in corso. Zapp ha raccolto $ 200 milioni in un round di finanziamento di gennaio sostenuto dal pilota di Formula 1, Lewis Hamilton.

 
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Anche la startup israeliana #Avo sta licenziando circa due terzi dei suoi 750 dipendenti, di cui 350 in Israele, decidendo di concentrarsi sulle sue attività negli Stati Uniti e in Israele.

Avo, fondata nel 2017, non ha avuto problemi a raccogliere ingenti somme dagli investitori; lo scorso anno, ha portato in cassa $ 45 milioni in finanziamenti di serie B guidati da Insight Partners, portando il suo finanziamento totale a $ 80 milioni.

Ma il consolidamento delle performance richiede mercati in grado di assorbire il servizio offerto e la sua spinta innovativa.

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Quindi, c’è una #sostenibilità nella distribuzione veloce sia di cibo e nel #grocey in generale?

Probabilmente si, ed è realistico pensare che sarà nel brevissimo una abitudine per tutte le famiglie. Ma lo sarà quando gli operatori smetteranno di vendersi come #startup ed inizieranno a strutturarsi come aziende.

#delivery #qcommerce #quickcommerce #homedelivery

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