Ricordo ancora la chiacchierata a pranzo, davanti ad una pizza e birra, in un locale milanese zona Navigli, con il manager di una importante multinazionale leader nell’OOH: ‘’Mi spieghi come mai, KFC sta aprendo ovunque ma non in Italia!?’’ chiesi, mentre il fiordilatte fuso filava dalla mia bocca al piatto, ed io a capo chino cercavo di non macchiarmi la camicia bianca d’ordinanza a quei tempi.
‘’Perche non siamo ancora abbastanza poveri, replicò’’
‘’Makes sense..’’.
Era il 2008.
Nel 2014 KFC annunciò lo sbarco nel mercato italiano, tramite un franchisee, e precisamente a Roma. Nove anni dopo, nel 2023, KFC ha avviato una serie di aperture dirette sull’intero territorio nazionale.
Chiamai il manager di cui sopra, ormai diventato amico, e gli dissi ‘’Ecco, allora oggi il pranzo lo paghi tu. Io sono ufficialmente povero!’’
”Braccio di ferro” in Italia..
Popeyes® e Restaurant Brands Iberia (RB Iberia) hanno annunciato il 1° febbraio 2024 l’approdo nel mercato italiano attraverso un accordo di master franchising con un importante operatore locale. Questa mossa mira a far crescere la presenza di Popeyes in Europa, sfruttando l’ampia esperienza di RB Iberia nella gestione di franchising come Burger King e Tim Hortons in Spagna e Portogallo.
Il primo Popeyes in Italia dovrebbe aprire entro la fine del 2024, segnando una pietra miliare nella crescente impronta internazionale del marchio, che già include più di 4.300 ristoranti in oltre 35 paesi ed un consolidamento nello sviluppo del mercato Europeo del brand.
L’arrivo di POPEYES (definizione completa Popeyes Louisiana Kitchen), primo competitor americano di KFC, era da lungo tempo attesa e l’Italia nella pipeline di sviluppo dell’azienda da diversi anni.
Storia e crescita
Fondata a New Orleans nel 1972, POPEYES® propone un menù basato su pollo fritto, con il recente inserimento di ricette vegane e vegetariane.
Quando RBI(Restaurant Brands International Inc.), una delle più grandi aziende di ristorazione veloce al mondo con un consolidato di gruppo superiore ai 40 miliardi di dollari ed oltre 30.000 ristoranti in più di 100 paesi, ha acquisito il marchio il 27 marzo 2017 per 1,8 miliardi di dollari, c’erano circa 2.600 locali negli Stati Uniti e in 25 paesi a livello globale.
Oltre a POPEYES, RBI possiede : TIM HORTONS®, BURGER KING®, e FIREHOUSE SUBS®.
Dall’acquisizione al 2020, pre pandemia quindi, RBI ha registrato una crescita netta cumulativa dei ristoranti a marchio Popeyes del 27%. Il primo anno non influenzato dal COVID, il 2021, ha rappresentato il numero più alto di aperture con 3.705 ristoranti a livello globale; un netto di 254 negozi (crescita unitaria del 7,4%).
Il primo trimestre del 2023 POPEYES vede la sua distribuzione strutturata su 4.178 ristoranti a livello globale: 2.947 negli Stati Uniti e 1.231 a livello internazionale. Anche con l’accelerazione recente, Popeyes rimane un po’ sotto scala rispetto ad altri nella categoria merceologica di riferimento; difatti KFC ha chiuso il 2022 con 3.918 negozi negli Stati Uniti e un sorprendente numero di 23.842 ristoranti a livello internazionale.
La guerra del pollo
Pochi sanno che nel 2019 è stata POPEYES ad iniziare quella che negli Stati Uniti è stata definita ‘’The chicken War’’ e che ha visto il brand contrapporsi in una lunga battaglia di prezzo e sui social con il suo competitor Chick-fil-A ! Il tutto grazie al lancio di quello che ad oggi possiamo definire il prodotto di riferimento del brand RBI, cioè il Chicken Sandwich.
A pochi mesi dal lancio, alla fine del 2019, Popeyes aveva visto un aumento delle vendite del 38%, in gran parte attribuita al suo nuovo panino con pollo fritto.
Easy to love ?
A Marzo 2023, Popeyes ha svelato “Easy to Love”, una strategia di contenimento dei costi su base pluriennale, per aumentare la redditività media degli store fisici; il piano prevede la semplificazione delle operations, soprattutto in cucina, un maggiore focus sui prodotti principali del menù e l’innovazione digitale degli store. In sintesi, digitalizzazione degli ordini mediante chioschi o app proprietaria, azioni intraprese anche per ovviare alla sempre difficile ricerca di personale desideroso di lavorare nella ristorazione o in un fast food.
Nel 2009 i menù di Popeyes sono stati serviti al banchetto di nozze di Beyoncé e Jay Z.. quindi non è solo un fatto economico ma anche culturale ?
Il retail come lavoro, oggi, nato da una passione che arriva da lontano. Una drogheria della vecchia Milano, dagli alti scaffali in legno ed una coppia di anziani gestori che di ogni cliente conoscevano il nome, il cognome e da quanti giorni non li visitavano.
Un bambino che passava ore come ospite tra i profumi di cioccolato in blocchi immersi in imponenti barattoli di vetro e le confezioni in esposizione di talco Roberts.
Una campanella in ottone ed un avviso sonoro ad ogni ingresso che ricordavano di una opportunità da cogliere ed una pedana retrobanco in legno da calpestare.
In fondo nulla si estingue, cambiano solo i materiali …
Oggi mi occupo di consulenza e sviluppo format per diversi operatori retail (con una specializzazione sul Food Retail) e Real Estate Commerciale. Rivolgo i miei servizi ad aziende e manager che vogliano sviluppare la propria rete in Italia e sui mercati esteri, con la puntigliosità da chi ha maturato una esperienza importante in ambito industriale: dove la programmazione è il fulcro su cui basare la crescita di un progetto e l’attenzione ai dettagli non è un accessorio da banco.
Da ormai diversi promuovo l’ibridazione tra fisico e digitale, sia in ambito progettuale ed architettonico che nella proposta di avvicinamento ed interazione con gli utenti ed appassionati dei brand.