Si e’ svolto a Milano (FieramilanoCity) dal 3 al 5 Novembre scorso il Salone del Franchising 2016; l’evento dedicato al confronto tra operatori dello sviluppo retail ed il pubblico piu’ importante dell’anno, che ha segnato un 18% incrementale nel numero dei visitatori rispetto al precedente anno ma l’impressione e’ che anche per questa edizione il profilo qualitativo della manifestazione sia stato non eccelso.
A parte alcuni sviluppatori importanti e di qualità, ma di notevole impegno economico per l’affiliato e di conseguenza molto selettivi, hanno partecipato al Salone profili di secondo piano, non certo garanti di soluzioni di partnership efficaci e duraturi.
C’e’ solo da confidare nella capacita’ di valutazione ed analitica da parte dei potenziali franchisee affinche’ gli investimenti vengano dirottati verso operatori e franchisor capaci di sostenere ed affiancare i propri partner verso una crescita ed un consolidamento economico e professionale di buon livello.
Apprezzabile lo sforzo fatto da Franchisor quali: TATA , Valerio 1966 e Centmark, Primadonna, Yoyogurt di ricreare delle unita’ di vendita all’interno del Salone al fine di illustrare ai potenziali affiliati una simulazione di cio’ che l’investimento che andranno a fare gli portera’ in dote.
Come al solito ottima l’organizzazione di Confimprese con un efficace rapporto di networking e matching tra operatori e tra operatori e franchisee. Molto interessanti i convegni, penalizzati nell’ascolto dai rumori di sottofondo.
Il retail come lavoro, oggi, nato da una passione che arriva da lontano. Una drogheria della vecchia Milano, dagli alti scaffali in legno ed una coppia di anziani gestori che di ogni cliente conoscevano il nome, il cognome e da quanti giorni non li visitavano.
Un bambino che passava ore come ospite tra i profumi di cioccolato in blocchi immersi in imponenti barattoli di vetro e le confezioni in esposizione di talco Roberts.
Una campanella in ottone ed un avviso sonoro ad ogni ingresso che ricordavano di una opportunità da cogliere ed una pedana retrobanco in legno da calpestare.
In fondo nulla si estingue, cambiano solo i materiali …
Oggi mi occupo di consulenza e sviluppo format per diversi operatori retail (con una specializzazione sul Food Retail) e Real Estate Commerciale. Rivolgo i miei servizi ad aziende e manager che vogliano sviluppare la propria rete in Italia e sui mercati esteri, con la puntigliosità da chi ha maturato una esperienza importante in ambito industriale: dove la programmazione è il fulcro su cui basare la crescita di un progetto e l’attenzione ai dettagli non è un accessorio da banco.
Da ormai diversi promuovo l’ibridazione tra fisico e digitale, sia in ambito progettuale ed architettonico che nella proposta di avvicinamento ed interazione con gli utenti ed appassionati dei brand.