Management Buyout alla Coin: BC Partners saluta
Coin torna tricolore grazie alla fiducia nei mezzi del brand e della struttura da parte del management.
Dietro a Centenary spa, costituita il 18 gennaio scorso con un capitale sociale di 50 mila euro e un cda a tre membri, la newco che ha acquisito dal fondo BC partners tutte le quote possedute, c’è difatti il management chiave della stessa compagnia: il direttore delle risorse umane Ugo Turi, il direttore finanziario Alessandro Faccio, il direttore commerciale Alessandro Massa e Stefano Beraldo, regista dell’operazione e amministratore delegato di Ovs, che a Repubblica ha spiegato: “Coin diventerà qualcosa di più di un punto vendita. Il progetto è quello di trasformare i grandi magazzini in luoghi d’incontri per servizi, esperienze e iniziative particolari, dove la gente si ritrova per magari, vedere una mostra, la presentazione di un libro.
L’idea è quella di replicare il successo del Coin di Cola di Rienzo a Roma, che con questa nuova formula ha aumentato i ricavi del 30%”.
I due brand Coin ed OVS hanno viaggiato congiunti fino al 2015, quando Beraldo optò per la quotazione dei rami d’azienda Ovs e Upim; da allora Coin è rimasta di proprietà di Bc partners, che nel frattempo ha fatto scendere la sua partecipazione in Ovs al 18 per cento, sette anni dopo l’ingresso nel capitale dei fondi Pai.
Al termine dell’offerta pubblica di acquisto, in cui l’azienda era stata valutata 930 milioni di euro, Coin è stata portata fuori da Piazza Affari, con l’obiettivo di rilanciare lo spin-off Ovs.
Il retail come lavoro, oggi, nato da una passione che arriva da lontano. Una drogheria della vecchia Milano, dagli alti scaffali in legno ed una coppia di anziani gestori che di ogni cliente conoscevano il nome, il cognome e da quanti giorni non li visitavano.
Un bambino che passava ore come ospite tra i profumi di cioccolato in blocchi immersi in imponenti barattoli di vetro e le confezioni in esposizione di talco Roberts.
Una campanella in ottone ed un avviso sonoro ad ogni ingresso che ricordavano di una opportunità da cogliere ed una pedana retrobanco in legno da calpestare.
In fondo nulla si estingue, cambiano solo i materiali …
Oggi mi occupo di consulenza e sviluppo format per diversi operatori retail (con una specializzazione sul Food Retail) e Real Estate Commerciale. Rivolgo i miei servizi ad aziende e manager che vogliano sviluppare la propria rete in Italia e sui mercati esteri, con la puntigliosità da chi ha maturato una esperienza importante in ambito industriale: dove la programmazione è il fulcro su cui basare la crescita di un progetto e l’attenzione ai dettagli non è un accessorio da banco.
Da ormai diversi promuovo l’ibridazione tra fisico e digitale, sia in ambito progettuale ed architettonico che nella proposta di avvicinamento ed interazione con gli utenti ed appassionati dei brand.
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