Lo sviluppatore della Malesia Parkson (stando a voci non confermate dal management della azienda) sarebbe in procinto di chiudere il suo quinto centro commerciale in Vietnam dopo aver subito gravi perdite negli ultimi anni.
Se si chiudesse, sarebbe il secondo punto vendita di Ho Chi Min dell’azienda che ”abbassa le saracinesche” quest’anno, seguendo il Parkson Flemington nel Distretto 11, e porterebbe il numero di negozi Parkson in Vietnam a cinque, di cui tre in HCMC (Ho Chi Min City) , uno nel nord della città di Hai Phong e uno nel centro della città di Da Nang.
In precedenza, l’azienda aveva chiuso i suoi due punti vendita ad Hanoi.
Parkson, il primo centro commerciale internazionale ad aprire a HCMC, sembra abbia sofferto grosse perdite negli ultimi anni. Tra i suoi quattro mercati – Malaysia, Indonesia, Myanmar e Vietnam, l’ultimo citato è stato il peggiore risultato nel quarto trimestre dell’anno fiscale che si è concluso il 30 giugno, secondo un rapporto di Parkson Retail Asia.
Il Vietnam ha registrato una crescita negativa del -14,6 per cento nel quarto trimestre e di -8,3 per cento nell’anno fiscale che si conclude il 30 giugno di quest’anno, stando a quanto indicato nel report.
“L’ambiente operativo in Vietnam rimane impegnativo in mezzo a una scena affollata di vendita al dettaglio, in cui si sono dovute svolgere attività promozionali intensive per catturare le vendite”.
Vu Vinh Phu, ex presidente della Hanoi Supermarket Association, ha affermato che Parkson è stato in grado di operare bene quando è arrivato in Vietnam più di 10 anni fa, poiché il numero di centri commerciali concorrenti nel paese era basso.
Ma il mercato è diventato molto più competitivo ora, con molti nuovi centri commerciali che offrono più di una semplice esperienza di shopping, rendendoli un luogo di intrattenimento e cibo, ha detto Phu ai media locali.
Anche se Parkson è uno dei primi arrivati, senza un cambio di strategia, prima o poi dovrà lasciare il Vietnam, ha aggiunto.
Parkson, un gruppo premium di vendita al dettaglio originario della Malesia, è entrato in Vietnam nel 2005 e ha sviluppato una catena di centri commerciali premium nelle grandi città di HCMC, Hanoi, Hai Phong e Da Nang.
E ‘stato pubblicizzato come uno dei player con il potenziale più alto nel mercato al dettaglio, con l’intenzione di aprire 2-3 centri commerciali l’anno nelle grandi città del Vietnam.
L’ingresso di altre società straniere come il thailandese Central Group, il Sud Coreano Lotte ed il colosso giapponese Aeon oltre alle società autoctone Vingroup, Bitexco e Sun Group hanno radicalmente mutato il panorama Vietnamese.
Il giapponese Aeon possiede un centro commerciale nel Long Bien District di Hanoi e ne ha un altro nel distretto di Ha Dong in costruzione. Sta progettando altri centri commerciali in Hai Phong e HCMC.
Il gruppo vietnamita Sun ha aperto il centro commerciale Sun Plaza ad aprile e ne sta costruendo un altro ad Hanoi.
Il Vietnam era uno dei 30 paesi con il mercato al dettaglio più vivace del mondo, con vendite al dettaglio di $ 129 miliardi lo scorso anno, una crescita dell’11% rispetto all’anno precedente, secondo il Ministero dell’Industria e del Commercio.
Il retail come lavoro, oggi, nato da una passione che arriva da lontano. Una drogheria della vecchia Milano, dagli alti scaffali in legno ed una coppia di anziani gestori che di ogni cliente conoscevano il nome, il cognome e da quanti giorni non li visitavano.
Un bambino che passava ore come ospite tra i profumi di cioccolato in blocchi immersi in imponenti barattoli di vetro e le confezioni in esposizione di talco Roberts.
Una campanella in ottone ed un avviso sonoro ad ogni ingresso che ricordavano di una opportunità da cogliere ed una pedana retrobanco in legno da calpestare.
In fondo nulla si estingue, cambiano solo i materiali …
Oggi mi occupo di consulenza e sviluppo format per diversi operatori retail (con una specializzazione sul Food Retail) e Real Estate Commerciale. Rivolgo i miei servizi ad aziende e manager che vogliano sviluppare la propria rete in Italia e sui mercati esteri, con la puntigliosità da chi ha maturato una esperienza importante in ambito industriale: dove la programmazione è il fulcro su cui basare la crescita di un progetto e l’attenzione ai dettagli non è un accessorio da banco.
Da ormai diversi promuovo l’ibridazione tra fisico e digitale, sia in ambito progettuale ed architettonico che nella proposta di avvicinamento ed interazione con gli utenti ed appassionati dei brand.