Sarà a cura di Grandi Stazioni spa la riqualificazione dell’area limitrofa alla Stazione Centrale di Milano, ora in totale abbandono.
Sembra finalmente definita la sorte dei Magazzini Raccordati, i circa 40.000 mq attualmente divisi in 100 magazzini (300 mq di superficie media per locale) adiacenti la Stazione centrale di Milano, progressivamente abbandonati dagli inizi degli anni 2000 quando i contratti di affitto non sono più stati rinnovati.
Ad oggi vengono utilizzati solamente 13 spazi, la maggior parte in via Sammartini: una pescheria al dettaglio, una all’ingrosso, un supermercato di surgelati, un officina di elettrauto, un locale notturno che organizza concerti, due ristoranti, il dopolavoro ferroviario, un centro di accoglienza e un centro di aiuto e ascolto.
Dopo anni di inattività e false partenze, Grandi Stazioni spa (concessionaria degli spazi), in accordo con il Comune di Milano e le Associazioni di zona ha finalmente confermato il via ai lavori che interesseranno una generale riqualificazione delle due piazze principali della Stazione, piazza IV Novembre e piazza Luigi di Savoia fino ad estendersi ai Magazzini Raccordati, che si trovano oltre il tunnel di viale Brianza e si estendono su due lati: via Sammartini e via Ferrante Aporti.
I cantieri difatti interesseranno entrambi i lati della Stazione e consentiranno inoltre la realizzazione di un parcheggio a raso da 500 posti auto, sotto i rilevati ferroviari, tra il Memoriale della Shoah e il primo tunnel che collega viale Brianza con viale Lunigiana. Passo strategico per poter poi passare alla pedonalizzazione di piazza Luigi di Savoia.
Parte di questi immensi spazi commerciali saranno destinati all’offerta ristorativa capace di mostrare il miglior biglietto da visita possibile ai milioni di viaggiatori, tra cui moltissimi turisti stranieri, che ogni anno entrano a Milano attraverso la Stazione centrale o grazie ai Bus navetta di collegamento con gli aeroporti.
Un intervento fondamentale per una delle zone più frequentate di Milano e che vede nel degrado il suo identificativo più apprezzabile; un’opera per anni ostaggio di burocrazia ed interessi privati su di un bene pubblico che finalmente restituirà a Milano una parte di quel decor perso ormai da tempo. Speriamo la commercializzazione di questa importante area, che non sarà solo Food Court ma guarderà con interesse a progetti già realizzati sia in Italia che all’estero, basta pensare al Mercato Centrale di Firenze o Roma o ” Im Viadukt ” a Zurigo.
Uno sguardo a quanto fatto in Spagna con la Boqueria sarebbe affascinante, ma è fondamentale che non diventi un ”Eataly clone” o comunque un prodotto commerciale di bassa profondità senza alcun legame con la qualità e la cultura anche ristorativa italiana ; l’auspicio è che recuperi parte della storia della via Sammartini che per moltissimi anni è stata il Mercato ittico di Milano, dove era possibile acquistare all’ingrosso e non solo il miglior pesce d’Italia.
Di seguito alcuni video relativi al progetto :
https://www.youtube.com/watch?time_continue=10&v=vOU1A3xo9t0https://www.youtube.com/watch?v=2F-Hnl2Nv7M
Il retail come lavoro, oggi, nato da una passione che arriva da lontano. Una drogheria della vecchia Milano, dagli alti scaffali in legno ed una coppia di anziani gestori che di ogni cliente conoscevano il nome, il cognome e da quanti giorni non li visitavano.
Un bambino che passava ore come ospite tra i profumi di cioccolato in blocchi immersi in imponenti barattoli di vetro e le confezioni in esposizione di talco Roberts.
Una campanella in ottone ed un avviso sonoro ad ogni ingresso che ricordavano di una opportunità da cogliere ed una pedana retrobanco in legno da calpestare.
In fondo nulla si estingue, cambiano solo i materiali …
Oggi mi occupo di consulenza e sviluppo format per diversi operatori retail (con una specializzazione sul Food Retail) e Real Estate Commerciale. Rivolgo i miei servizi ad aziende e manager che vogliano sviluppare la propria rete in Italia e sui mercati esteri, con la puntigliosità da chi ha maturato una esperienza importante in ambito industriale: dove la programmazione è il fulcro su cui basare la crescita di un progetto e l’attenzione ai dettagli non è un accessorio da banco.
Da ormai diversi promuovo l’ibridazione tra fisico e digitale, sia in ambito progettuale ed architettonico che nella proposta di avvicinamento ed interazione con gli utenti ed appassionati dei brand.